Depurativo antartico 500ml utile nel favorire l’attività epatica, coleretica e colagoga; l’estratto depurativo presenta inoltre proprietà diuretiche,antiinfiammatorie e ipolipemizzanti.
INGREDIENTI
Durvillea antartica, Rafano nero, Menta, Liquirizia, Carciofo, Equiseto, Bardana, Tarassaco, Rabarbaro Cina Rotondo, Genziana, Melissa, China, Ginepro, Gramigna, Sambuco,Fucus, Anice, Prezzemolo, Uva Ursina, Marrubbio. Acqua, aromi e colorante (caramello semplice).
CONTROINDICAZIONI
Gravidanza, allattamento allergia alle graminacee; terapia farmacologica riconducibile all’ipotiroidismo.
Altre non note.
MODO D’USO
Si consiglia di assumere un misurino (10 ml) diluito in mezzo bicchiere d’acqua a temperatura ambiente la mattina a digiuno e dopo i due pasti principali. In alternativa si consiglia di sciogliere 50 ml in 1.5 litri di acqua da consumare durante la giornata.
CONTROINDICAZIONI
Gravidanza, allattamento allergia alle graminacee; terapia farmacologia riconducibile all’ipotiroidismo. Altre non note.
VALIDITA’
Una volta aperto consumare entro 30 giorni.
PROPRIETA’ DELLE PIANTE CONTENUTE
Primo gruppo: piante coadiuvanti a livello epatico: Durvillea Antartica e Fucus. Uno degli elementi più rappresentativi del Depurativo Antartico è la Durvillea Antartica, si tratta di un’alga bruna che cresce nelle fredde acque dell’antartico contenente fino al 48% di acido alginico. L’acido alginico è caratteristico della parete cellulare delle alghe brune, chimicamente è un poliuronide lineare costituito da unità di beta-mannuropiranosio ed alfa-guluronopiranosio con legami di tipo 1-4. L’alga è caratterizzata da un tallo molto lungo, è da questi che si ottiene l’estratto. L’acido alginico ha due proprietà importanti: innanzi tutto non viene assorbito dal nostro organismo, inoltre ha proprietà gelificanti. Questa molecola forma delle masse gelatinose in grado di adsorbire metalli pesanti tra cui piombo, cadmio, mercurio ed altre sostanze tossiche impedendone l’assorbimento. Per questo viene impiegato come valido depurativo. Anche il Fucus ha un elevato contenuto in acido alginico (maggiore del 40%) ed è per questo inserito all’interno della formulazione.
Secondo gruppo: piante coadiuvanti a livello gastrointestinale: Anice, Menta, Melissa, Liquirizia, Ginepro, Genziana e China. La loro azione è piuttosto ampia ed eterogenea: sostanzialmente migliorano il processo digestivo promuovendo un migliore transito gastroenterico ed una aumentata eliminazione, l’attività è sia a livello dell’apparato in se sia a livello centrale poichè la regolazione nervosa svolge un ruolo determinante su questi sistemi. L’estratto di Anice è attivo nelle problematiche legate alla cattiva digestione, migliora il processo ed incrementa la velocità di svuotamento gastrico. Un’attività secondaria all’azione depurativa, ma comunque importante è sulle cefalee, nausee e palpitazioni legate ai problemi gastrici. La Menta appartiene alla famiglia delle Lamiaceae. La frazione attiva è costituita dall’olio essenziale, ma vanno anche ricordati i flavonoidi, carotenoidi e triterpeni. La composizione dell’olio essenziale è ampiamente conosciuta, il costituente principale è il mentolo seguito dal mentone, insieme raggiungono il 65%. La droga viene tradizionalmente impiegata per favorire l’omeostasi del tratto gastrointestinale, responsabile di questa azione è proprio il mentolo. La Melissa è un’altra Lamiacea originaria dell’Asia Minore impiegata come sedativo a livello della mucosa gastrointestinale. Nella sua composizione si sono riconosciuti derivati di natura terpenica dall’attività sedativa, tra di esse vanno ricordate: nerale, geraniale e citronellale. Liquirizia si ricordano la glicirizina ed i flavonoidi; la glicirizina ha attività antinfiammatoria inoltre riduce la degradazione di cortisolo. I flavonoidi sono una classe di molecole naturali caratterizzati dalle sottostrutture: flavonica, flavonolica, isoflavonica e flavononica con attività prevalentemente antiossidante e protettiva delle pareti cellulari. Questa attività è molto importante non solo a livello gastrico, ma anche a livello epatico, tanto da supporre l’utilizzo della liquirizia in caso di epatite. Anche l’azione del Ginepro è piuttosto ampia, si sviluppa a livello gastrico, ma anche epatico e renale. Della Genziana viene utilizzata la radice che ha una attività spiccata a livello gastrointestinale, nella sua attività viene considerato un succedaneo della China a cui è spesso abbinato come in questa formulazione. La China è la corteccia di alberi diffusi originariamente in Perù, India e Sud America. Tra i componenti, vari alcaloidi sono responsabili della secrezione cloropeptica dello stomaco per stimolazione delle terminazioni gustative del glosso-farinfìgeo e del trigemino situate sul palato e sulla lingua. Esiste una varietà che fino al primo dopo guerra era utilizzata come antimalarico e oggi risulta essere la fonte per l’isolamento di principi attivi antimalarici nella sintesi di farmaci dedicati.
Terzo gruppo: piante coadiuvanti a livello epatico: Carciofo, Rabarbaro Cina Rotondo, Rafano nero e Tarassaco. Il Carciofo appartiene alle Asteraceae, la sua attività si svolge per la presenza di derivati caffeici e flavonici (acido caffeico, acido clorogenico e cinaropicrina). L’azione è fondamentalmente di tipo depurativo epatico. Esistono due meccanismi d’azione distinti: aumento nella sintesi di acidi biliari e riduzione della sintesi del colesterolo endogeno. L’attività coleretica e colagoga fa del carciofo uno stimolante della funzionalità epatica ineguagliabile. Il Rabarbaro, è conosciuto sia come colagogo sia come coleretico, la sua attività è quindi di tipo drenante epatico analogamente al Carciofo. La pianta, assunta in quantitativi adeguati e in grado di promuovere la peristalsi in seguito a un richiamo diretto di acqua a livello intestinale. Questa azione è dovuta ai derivati antrachinonici contenuti. Anche il Tarassaco, come il Carciofo, appartiene alle Asteraceae. Responsabili dell’attività sono lattoni sesquiterpenici, triterpeni, steroli ed inulina. L’attività della droga è duplice e si sviluppa oltre che a livello epatico anche a livello renale dove si comporta da blando diuretico. Il Rafano nero ha di nuovo una attività mista: epatobiliare e diuretica. Sono caratteristici di questa radice dei composti solforati glucosinolati di cui il più importante è la glucobrassicina, tradizionalmente utilizzata per le proprietà aperitive, diuretiche, antisettiche e antitussive.
Quarto gruppo: piante coadiuvanti a livello renale. A livello renale l’attività depurativa e detossificante è svolta da sei estratti con attività ampiamente sinergica: Sambuco, Uva ursina, Equiseto, Gramigna, Prezzemolo e Marrubio. Il Sambuco appartiene alle Caprifoliaceae, la sua composizione chimica varia a seconda dell’organo della pianta preso in considerazione. I fiori sono la parte utilizzata poichè presenta nella sua composizione antocianidine e polifenoli con attività diuretica. Questi composti agiscono espressamente aumentando il volume urinario totale. L’Uva ursina è una Ericaceae tipica dei terreni silicei. L’attività della droga viene attribuita ai glucosidi fenolici di cui il più importante è l’arbutoside, derivato beta-Dglucopiranosidico dell’idrochinolo. Questa molecola si idrolizza a glucosio e un difenolo che si ossida rapidamente a chinidrone in ambiente urinario basico tipico delle infezioni batteriche. Quest’ultimo è responsabile dell’attività diuretica ed antisettica dell’Uva ursina. L’Equiseto è un elemento fondamentale di tutti i prodotti con azione diuretica, oltre ad avere questa azione fornisce una buona quantità di sali minerali rimpiazzandone l’eccessiva deplezione comunque legata all’uso di diuretici. La Gramigna è un fitoterapico molto importante, oltre ad essere un potentissimo diuretico, è un efficiente depurativo ematico e colagogo. Il Prezzemolo è un potente diuretico e depurativo, in passato è stato utilizzato anche come antigottoso. Il Marrubio, infine, è una Lamiacea di cui si utilizzano fiori e sommità contenenti lattoni di terpenici (marrubiina), con azione espettorante e mucolitica. La metabolizzazione e trasformazione di tali prodotti all’interno del organismo sembra esprimere un attività coleretica. L’ultimo estratto presente nel prodotto è la Bardana, la foglia contiene dei derivati del germacranolide: l’arctioside. Le virtù di questa pianta sono svariate, in particolare l’attività depurativa cutanea, si rende quindi indicata per foruncoli ed acne. Ha un’azione coadiuvante la componente coleretica.
È un integratore alimentare che non vuole in nessun modo sostituire il farmaco. Il prodotto non va inteso come sostituto di una dieta variata. Dato il contenuto di erbe amare se ne sconsiglia l’utilizzo in gravidanza e allattamento.
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