DENOMINAZIONE:
TACHIPIRINA FLASHTAB 500 MG COMPRESSE ORODISPERSIBILI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA:
Analgesici ed antipiretici, anilidi.
PRINCIPI ATTIVI:
Ogni compressa orodispersibile contiene paracetamolo 500 mg (come cristalli di paracetamolo rivestiti).
ECCIPIENTI:
Cristalli di paracetamolo rivestiti: copolimero metacrilato butilato basico; dispersione di poliacrilati al 30%; silice, idrofoba colloidale .
Compressa: mannitolo (granuli, polvere), crospovidone, aspartame (E9 51), aroma di ribes, magnesio stearato.
INDICAZIONI:
Trattamento sintomatico del dolore da lieve a moderato e/o della febbre.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR:
Ipersensibilita’ al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti e lencati.
Fenilchetonuria (per la presenza di aspartame).
Grave insufficienza epatocellulare.
POSOLOGIA:
Questo medicinale e’ solo per adulti.
La posologia massima raccomandata e’ di 3000 mg di paracetamolo al giorno, corrispondenti a 6 compresse giornaliere.
La posologia usuale e’ di 1 compressa da 500 mg, da ripetere se necessario dopo non meno di quattro ore.
Nel caso di forti do lori o febbre alta, 2 compresse da 500 mg da ripetere se necessario dopo non meno di quattro ore.
Non superare le 6 compresse da 500 mg nelle 24 ore.
Posologia massima raccomandata: la dose totale di paracetamolo non deve eccedere i 3 g al giorno per gli adulti.
Frequenza di somministrazione: negli adulti la somministrazione va eseguita a intervalli di almeno 4 ore.
Insufficienza renale: in caso di grave insufficienza renale, l’intervallo tra 2 somministrazioni deve essere come minimo di 8 ore.
Modo di somministrazione: via orale.
La compressa deve esser e succhiata e non masticata.
Essa puo’ essere dispersa in mezzo bicchiere di acqua.
CONSERVAZIONE:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
AVVERTENZE:
Non superare la dose raccomandata.
L’uso prolungato del prodotto, all’ infuori del controllo medico, puo’ essere dannoso.
Questo prodotto deve essere usato solo se strettamente necessario.
Dosi superiori a quelle raccomandate comportano un rischio di danni epatici molto gravi.
Deve essere effettuato prima possibile un trattamento con un antidoto.
Pe r evitare il rischio di sovradosaggio, avvisare i pazienti di evitare l’uso contemporaneo di altri medicinali contenenti paracetamolo.
Questo medicinale contiene aspartame, una fonte di fenilalanina, equivalente a 0,2 mg per compressa e, percio’, e’ controindicato nei soggetti affetti da fenilchetonuria.
Il paracetamolo deve essere usato con cautela in caso di: adulti di peso inferiore ai 50 Kg; insufficienza epatocellulare da lieve a moderata (nota: il paracetamolo e’ controindicato i n casi di grave insufficienza epatocellulare); alcoolismo cronico; mal nutrizione cronica (basse riserve di glutatione epatico); disidratazione; grave insufficienza renale (clearance della creatinina <= 10 ml/mi n).
In caso di febbre alta, o di segni di infezione secondaria, o di persistenza di sintomi oltre i 3 giorni, deve essere effettuata una rivalutazione del trattamento.
Durante un trattamento prolungato con farmaci analgesici, effettuato con dosi superiori a quelle previste nel foglio illustrativo, puo’ presentarsi cefalea che non deve essere trattata con dosi piu’ elevate del medicinale.
In generale, l’uso abituale d i analgesici, in particolar modo la combinazione di differenti farmaci analgesici, puo’ comportare lesioni renali permanenti con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).
In caso questa situazione si manifesti o se ne sospetti l’insorgenza, occorre consultare il medico ed interrompere il trattamento.
La diagnosi di “cefalea da abuso di analgesici” deve essere presa in considerazione in quei pazienti che soffrono di cefalee frequenti o giornaliere nonostante (o per) l’uso regolare di farmaci per le cefalee.
INTERAZIONI:
Il probenecid causa una riduzione di almeno 2 volte della clearance de l paracetamolo attraverso l’inibizione della sua coniugazione con l’acido glucuronico.
In caso di trattamento concomitante con probenecid si deve considerare una riduzione del dosaggio del paracetamolo.
La salicilamide puo’ prolungare l’emivita di eliminazione del paracetamolo.
Paracetamolo si deve usare con cautela in caso di assunzione concomitante di induttori enzimatici (quali carbamazepina, fenobarbitale, fenitoina, primidone, rifampicina, Iperico o Erba di San Giovanni) o di sostanze potenzialmente epatotossiche.
Metoclopramide e domperidone: accelerano l’assorbimento del paracetamolo.
Colestiramina: riduce l’assorbi mento del paracetamolo.
L’uso concomitante di paracetamolo (4 g al giorno per almeno 4 giorni) con anticoagulanti orali puo’ indurre leggere variazioni nei valori di INR con conseguente aumento del rischio di sanguinamento.
In questi casi deve essere condotto un monitoraggio piu’ frequente dei valori di INR durante l’uso concomitante e dopo la sua interruzione.
Interazioni con i test clinici: la somministrazione di paracetamolo puo’ alterare il dosaggio dell’acido urico nel sangue, ottenuto con il metodo all’acido fosfotungstico, ed il dosaggio della glicemia ottenuto con il metodo della ossidasi-perossidasi del glucosio.
EFFETTI INDESIDERATI:
Patologie epatobiliari.
Rari (da >=1/10000 a <1/1000): aumento dei livelli di transaminasi epatiche.
Disturbi del sistema immunitario.
Molto rari (<1/10000), non nota: reazione di ipersensibilita’ (dalla semplice eruzione cutanea o orticaria, fino allo shock anafilattico richiedente l’interruzione del trattamento).
Patologie del sistema emolinfopoietico.
Molto rari, non nota: trombocitopenia, leucopenia, neutropenia (segnalazioni sporadiche).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO:
Dati epidemiologici sull’uso di dosi orali terapeutiche di paracetamolo non mostrano effetti indesiderati sulla gravidanza o sulla salute de l feto/neonato.
Dati prospettici su gravidanze esposte a sovradosaggi non hanno evidenziato un incremento nel rischio di malformazioni.
Studi sulla riproduzione eseguiti con somministrazione per via orale non h anno mostrato alcuna malformazione o effetti feto-tossici.
Di conseguenza, in condizioni d’uso normali, il paracetamolo puo’ essere usato ne l corso della gravidanza dopo una valutazione del rapporto rischio-beneficio.
Durante la gravidanza, il paracetamolo non deve essere assunto per lunghi periodi, a dosi elevate o in associazione con altri medicinali, dal momento che la sicurezza d’uso in questi casi non e’ stata stabilita.
Dopo somministrazione orale, il paracetamolo viene escreto nel latte materno in piccole quantita’.
Non sono stati riportati effetti indesiderati sui bambini allattati al seno.
Dosi terapeutiche di questo medicinale possono essere assunte durante l’allattamento.
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